“Il clericalismo è una cosa molto brutta che c’è anche oggi e che allontana il popolo dalla Chiesa. Ai tempi di Cristo i capi dei sacerdoti avevano l’autorità giuridica, morale, religiosa, decidevano tutto, rappresentando uno stato di prepotenza e tirannia verso il popolo, strumentalizzando la legge; una legge fatta da loro, intellettualistica, sofisticata, casistica, cancellando la legge fatta dal Signore”. In coincidenza del suo 47° anniversario di ordinazione sacerdotale, alla presenza dei nove porporati che compongono il Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana, Papa Francesco lancia lanatema nel corso dell’omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano. Denunciando ancora il clericalismo Francesco aggiunge poi che “la loro vittima è il popolo umile e povero che confida nel Signore, quelli che sono scartati, che conoscono il pentimento anche se non compiono la legge e soffrono queste ingiustizie: si sentono condannati, abusati da chi è vanitoso, orgoglioso, superbo. Ovvero, dagli intellettuali della religione, che portavano avanti la catechesi del popolo con una morale fatta dalla loro intelligenza e non dalla rivelazione di Dio”.